musei montermartini

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sabato 7 maggio 2011

rimpasti ed moniti

Rimpasti ed moniti

Ci mancava il capo dello Stato. Ieri,il capo dello Stato ,dopo l'allargamento dei sottosegretari,ecco che ha dichiarato che sono entrati a far parte del governo esponenti di gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche". Quindi, è la conclusione che ne trae il Colle, "spetta ai presidenti delle camere e al presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il governo".
Ovviamente,le reazioni ci sono state.
Per il Pdl tuttavia, il problema non esiste. "Numerosi voti di fiducia, a partire da quello della svolta del 14 dicembre - è la replica presidenti dei gruppi Pdl di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e i Vicepresidenti vicari, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro - hanno chiarito il quadro politico, con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari. Le nomine di governo sono giunte dopo queste diverse votazioni e nel pieno ed assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato".

Stessa interpretazione arriva da Umberto Bossi. "Il premier ha la competenza per
nominare i sottosegretari, la legge dice che può farlo, perché si dovrebbe passare dal Parlamento. Le leggi si applicano?", afferma il leader della Lega. Elogia invece l richiamo del capo dello Stato il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini. "Questa presidenza - dice - ha una qualità oggettiva. Napolitano è garante della Costituzione ed agisce con grande equilibrio".
Il pdl dice che il premier ha sempre avuto il potere di sistemarsi con i rimpasti. Nella sinistra e nelle opposizioni,il presidente della Repubblica ha letto la situazione attuale e che la maggioranza parlamentare è cambiata,rispetto a quello che è stato votato dagli Italiani.
Dopo il monito di NApolitano,i presidenti di Camera e Senato hanno chiamato i capigruppo dopo le votazioni delle amministrative.
Intanto ,Silvio parla della costituzione: "Il governo può solo suggerire disegni di legge al Parlamento, che li discute, li cambia, li vota, e quando finalmente hanno ottenuto la firma capo stato ma se non piacciono ai pm di sinistra - afferma il premier nel corso di un collegamento telefonico ad una iniziativa elettorale a latina -li impugnano davanti alla corte costituzionale, nominata in maggioranza dai capi di stato di sinistra che si sono succeduti e che hanno messi lì tutti uomini di sinistra. Invece di essere un organo di garanzia, ogni qual volta i pm impugnano una nostra legge gli danno ragione".
Conclusione ? "La sovranità  non appartiene più al popolo ma ai pm della Sinistra. E'qualcosa che non può andare avanti così. Dobbiamo modificare la nostra architettura costituzionale".
Anche la base leghista,dopo questo rimpasto,sembra spaesato,a volte.
LA risposta di Berlusconi a Napolitano:- "Se vuole un nuovo voto di fiducia benissimo, accetto la sfida: gli dimostreremo che possiamo allargarci ancora di più".
Nel Pdl la rabbia e lo stupore del premier sono condivisi da tutti ai piani alti. I due capigruppo e i loro vice - Gasparri, Cicchitto, Corsaro e Quagliariello - impegnati da Napoli a Varese per la campagna elettorale, si consultano al telefono per vergare una risposta la più netta possibile al Colle. Ma per Berlusconi è ancora poco, vorrebbe di più, faticano a trattenerlo. "Dal 29 settembre - spiega uno dei quattro capigruppo - abbiamo avuto sette voti di fiducia. Sembra che Napolitano non ne tenga conto e non si riesce a capire il perché. A meno che sotto non ci sia dell'altro, ma non ci si può credere."
Io mi chiedo,se qualche poltrona,sia più importante delle questioni sociali,economiche del paese.
O se la politica,è morta per davvero.
Un esempio: qualche azienda,del fotovoltaico,è pronta fare causa,per gli incentivi più bassi e fondi limitati per gli impianti più grandi.
Nessun limite alla potenza fotovoltaica incentivabile, ma solo alla quantità di fondi erogabili (300 milioni nel 2011) per i grandi impianti di oltre 1 MW realizzati sui tetti degli edifici e a quelli a terra maggiori di 200 kW; riduzione graduale ma corposa degli incentivi nel corso dei prossimi mesi fino al 2013 quando è prevista l'entrata regime; indennizzo per quegli impianti che una volta ultimati devono attendere più di 30 giorni per l'allaccio alla rete usufruendo di incentivi più bassi.
"Esprimiamo con grande forza tutte le criticità riguardanti il testo. Il governo ci è venuto incontro con quello che possiamo definire un 'aperitivo', ma in realtà non ha cambiato la sostanza. Sono state anche ignorate alcune delle posizioni delle Regioni, ma soprattutto non sono stati ascoltati gli operatori del settore" lamenta Francesca Marchini, segretario generale di Assosolare, l'associazione che rappresenta anche gli operatori aderenti a Confindustria Energia. Marchini ha anche annunciato "la possibilità di procedere anche con azioni e strategie legali, visto che una parte dei diritti sono stati violati".
Altri esempi:il discorso del nucleare,è molto criticato in Italia,si dovrebbe aver la fiducia degli elettori per riniziare la strada nucleare. E'una scelta che prende tutto e tutti,non solo chi governa.
Fa specie che nel decreto sviluppo,ci sia un comma ,che "Per incrementare l'efficienza del sistema turistico italiano, fermo restando il diritto libero e gratuito di accesso alla battigia anche ai fini di balneazione, è introdotto un diritto di superficie avente durata di novanta anni". Quindi,le spiaggie diventano private,ci si può costruire e il diritto vale per 90 anni. Un danno ambientale di entità rilevante,spiace dirlo,ma forse sarebbe meglio sistemare la pressione fiscale e togliere privilegi alle classi alte.
Sarebbe bello dire meno bugie,battute e mostrare agli Italiani i risultati.
Le imprese italiane pagano il 29.6 % in più di energia elettrica rispetto alle imprese europee.
In particolare la Confartigianato segnala come l'aumento del prezzo del petrolio si accompagni a quello delle materie prime non energetiche (+39,4% a marzo su base annua) "con forti ripercussioni sui costi degli imput manifatturieri". La crisi libica inoltre ha determinato un cambiamento nelle forniture di gas nel nostro Paese (nel primo trimestre la quantità importata dalla Libia è crollata del 51,6% su base tendenziale mentre quella proveniente dalla Russia ha avuto un balzo, sempre su base tendenziale del 38,5%).

"Ci aspettavamo - ha detto il segretario generale dell'associazione, Cesare Fumagalli ricordando la moratoria sul nucleare - che ci fosse una spinta sulle rinnovabili, invece c'è un balletto increscioso sulla riduzione del sostegno a queste energie". L'Italia è il quarto importatore mondiale di gas naturale (dopo Usa, Giappone e Germania e il paese europeo con la maggiore produzione di energia elettrica con gas naturale. Il Paese dal quale importiamo di più resta l'Algeria con quasi 8.000 milioni di metri cubi nel primo trimestre

seguito dalla Russia (7336) e la Libia (1.343 milioni, meno della metà del primo trimestre 2010).
Quello che fa paura,è che l'opposizione litiga tra di sè,nella MAggioranza c'è Berlusconi che fa il bello e il cattivo tempo.
Un opposizione forte,serve a questo paese. Anche parlamentari,che non guardano le seggiole,ma anche come stanno gli italiani.









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