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domenica 24 aprile 2011

25 aprile,liberazione dai nazisti

25 aprile,liberazione dai Nazisti

Il 25 aprile,si festeggia,la liberazione dai nazifasciti.
Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l'Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.

Per combattere il dominio nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia e il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza.
Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista.

Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana.
Purtroppo,si alimenta un altra polemica ,anche su questa festa.
"Bisogna ribadire come non ci si debba chiudere in rappresentazioni idilliache e mitiche della Resistenza e, in particolare, del movimento partigiano, come non se ne debbano tacere i limiti e le ombre" scrive il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, deputato del Pdl, in un manifesto fatto affiggere in occasione del 25 aprile. Dove si fa ricadere sull'allora segretario del Pci Palmiro

Togliatti la sorte "delle centinaia di migliaia di nostri connazionali costretti a fuggire sull'onda della feroce pulizia etnica delle foibe scatenata dai partigiani jugoslavi del dittatore Tito, con la complicità morale del leader dei comunisti italiani".
Non è solo,c'è anche Garagani,coordinate pdl a Bologna,che parla di "mitologia resistenziale" e dice che
"la vera festa unificante del nostro paese, che con la vittoria elettorale della Dc e dei suoi alleati consenti' all'Italia di consolidare la democrazia liberandola dalla minaccia del comunismo "il 18 aprile 1948.
Forse questi signori non hanno vissuto negli anni in cui,se non avevi certe idee,venivi ucciso o incarcerato.
Se non eri di quella fazione,eri deportato.
Se non eri di quella fazione,cercavi un posto all'estero,per evitare cose peggiori.
Un esempio lo è Einstein,tedesco-ebreo,che scappò dalla Germania ed andò via,Svizzera e poi Stati Uniti.
Non era scappato così,per sport.
Non poteva mancare Francesco Storace. L'ex fedelissimo di Fini, adesso leader della Destra chiede che si guardi alla storia d'Italia, Ventennio compreso. "Senza manicheismi" e "con le sue luci e le sue ombre". "130 Anni non sono 150 e ci fa pena chi ne elimina 20. E' storia d'italia. E' illusorio pensare di cancellarla" tuona. Niente feste rivendicano i seguaci storaciani di Lamezia Terme: "Non abbiamo mai festeggiato il 25 aprile e non è nostra intenzione neanche pensarci. Continuiamo a considerare la pseudo 'festa nazionale' come 'misera bugia' con la quale si può ricordare solo la sconfitta nella Guerra Mondiale e la fine sanguinosa di una guerra civile".

Vivere in un paese,dove non puoi dire la tua,se non vivi in una certa maniera,ti qualificava in una certa maniera.
I partigiani,erano diversi,vari. Partiti politici diversi,si erano uniti contro una ideologia,che ha portato come valori razzismo,dittatura,camicie nere,simboli nazionali,isolamento.
Il ventennio fascista,ci ha portato alla rovina,e molti sono i testimoni di quello che è successo.
Una domanda:se vincevano i nazifascisti,come era il mondo? Tanto odio,razzismo inutile.
Tutti sono uguali,che sia di destra che di sinistra.
Il comunismo è una minaccia? E' una minaccia chi opprime i diritti degli altri di sapere,i diritti civili, la costituzione. Chi cerca di prendersi tutto il potere,di governare la quotidianità dei cittadini.
Se si diventà così,la parola democrazia,è morta.
Diventiamo il gioco di chi governa.




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