Editoriale n.18
Egitto ed Italia,scontri istituzionali
Mubarak lascia fino ad un certo punto. Il rais ha lasciato i poteri al vice Sulemain.
Berlusconi prosegue l'intervista delineando la trama di un complotto giudiziario: "Dalle cronache di questi giorni si capisce che i pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sè un'opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte", dice il premier. "Non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle 'vite degli altri' che si faceva nella Germania comunista".
Poi continua che "sono un peccatore anche io,ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per "andare oltre" me. "I padri costituenti avevano stabilito saggiamente che prima di procedere contro un parlamentare si dovesse essere certi, attraverso un voto della sua Camera di appartenenza, che si era liberi dal sospetto di accanimento o persecuzione politica", dice il premier.
Bersani indica al premier che sono parole eversive,Casini indica che è un irresponsabile,mentre il Premier indica ai politici dell'Udc di uscire da tutti governi e provincie governate insieme.
LA Stampa estera,si scatena.
Il Times indica "abuso di potere".
La volgarità - prosegue il quotidiano conservatore - è sempre stata una componente distintiva della sua avventura politica, ma un procedimento penale è un'aggiunta che oltrepassa l'ordinario squallore. Dovrebbe essere superfluo affermarlo, ma Berlusconi è distante dalla consapevolezza quanto lo è dal decoro, quindi ribadiremo l'ovvio: la sua condotta è incompatibile alla carica istituzionale che ricopre quindi dovrebbe dimettersi immediatamente". Per il Times, poi, l'incompatibilità di Berlusconi non deriva solo da questioni di affari interni, per i quali "gli amici dell'Italia dovrebbero restare in silenzio". "Berlusconi, oltre a degradare la politica nazionale, ha infatti ricoperto di vergogna la diplomazia". Segue un lungo elenco di 'gaffe' dall'Obama abbronzato a il gesto del mitragliatore alla giornalista russa che incalzava Putin con domande taglienti. "La tentazione di definire il primo ministro italiano come un buffone le cui azioni sono dettate da vanità e venalità è alta. Purtroppo la verità è peggiore".
"Sta per finire in galera?" titola senza mezzi termini l'Independent di Londra, in un'analisi dettagliata di tutti i nuovi capi di imputazione contro il premier. L'Independent chiede il parere di James Watson, docente di scienze politiche all'American University di Roma, che afferma: "E' chiaro a questo punto che Berlusconi non si libererà delle minacce legali. L'unico dubbio è se le combatterà da Roma o dall'esilio in Antigua".
Anche il quotidiano progressista britannico Guardian mette l'accento sulla minaccia di "guerra totale" pronunciata dagli alleati di Berlusconi all'indirizzo di giudici, media, opposizione, mentre il conservatore Telegraph riferisce anche dell'altra vicenda emersa di recente, i presunti rapporti a pagamento tra il primo ministro e Sara Tommasi, "che prima lo chiamava 'amore' e poi lo ha accusato di abuso di potere". Il Financial Times online, accanto all'articolo di cronaca, pubblica una mappa interattiva dal titolo "La politica e gli scandali di Berlusconi" dove si ripercorrono, dal 1994 ad oggi, le vicende del Cavaliere "perseguitato da una sequenza di casi giudiziari".
In Spagna la vicenda è tornata sui principali quotidiani. El Pais si sofferma sulla reazione del premier e titola "Berlusconi: 'i giudici sono uno schifo e infangano l'Italia'". In Francia, la notizia è ripresa da Le Figaro che si chiede "se il premier affronterà i giudici". Mentre per France Soir l'interrogativo è: "Berlusconi sarà presto giudicato?".
L'Economist, il settimanale globale che vende un milione e mezzo di copie in tutto il mondo, scrive: "Il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, è stato raramemente fuori dai problemi nei suoi 18 anni di carriera politica, ma le ultime accuse mosse contro di lui dagli inquirenti milanesi sembrano il problema peggiore che ha mai avuto fino a questo punto". In una corrispondenza da Roma, il settimanale nota che le 800 pagine di imputazioni descrivono Berlusconi come "uno che passa il tempo libero come se fosse uno dei più sordidi imperatori romani". L'Economist giudica "probabile" che il processo per il Rubygate si farà e richiama l'attenzione sul "linguaggio pericoloso" usato dal premier e dalla Lega Nord quando parlano di prepararsi a una "guerra totale".
Difficoltà per il 17 marzo,dove si vorrebbe festeggiare l'unità d'Italia,ma la Lega non è d'accordo,mentre le scuole saranno chiuse.
Per Fini "la ricreazione è finita,basta col circo mediatico".
Intanto,il decreto milleproroghe indica che " a decorrere dal primo luglio prossimo e fino al 31 dicembre 2013» sia istituito «per l'accesso alle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali e religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari ad un euro da versare all'entrata del bilancio dello Stato.
Ovviamente,il mondo dello spettacolo è contrario a questa situazione.
“I magistrati - tuona però Vietti in replica palese alle ultime esternazioni di Berlusconi - non hanno alcun progetto eversivo, i magistrati lottano contro l’eversione e spesso pagano un tributo di sangue, come nel caso di Vittorio Bachelet”.
E’ proprio la cerimonia per la commemorazione del 31esimo anniversario dell’omicidio del vicepresidente del Csm, ucciso nel 1980 dalle Br, il teatro nel quale si consuma la pagina odierna dello scontro tra governo e magistrati. E’ infatti nella sala conferenze di palazzo dei Marescialli che prima, in un messaggio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che del Csm è presidente, sottolinea la “necessità di una intransigente tutela della indipendenza della magistratura” e poi Vietti sostiene che “anche oggi la magistratura è al centro dell’attenzione ed è pervasa da un profondo malessere, oggetto com’è di quotidiani attacchi da parte di chi, per ruolo istituzionale, dovrebbe preoccuparsi di evitare la reciproca delegittimazione”.
Gli risponde Angelino Alfano, ministro della Giustizia: “Vittorio Bachelet - dice infatti ai cronisti il Guardasigilli lasciando anzitempo palazzo dei Marescialli - è un eroe della nostra Repubblica: ho sentito tante parole contro Berlusconi senza mai citarlo e poche contro coloro che hanno ucciso Bachelet”. Ma Vietti non ci sta e controreplica a stretto giro: “Io non ho risposto a nessuno: ho soltanto affermato che la magistratura non persegue finalità eversive. Non credo che Alfano mi abbia criticato, ma se così fosse gli manderò il testo scritto del mio intervento”.
Intanto,si ricordano le Foibe.
"La memoria sia coltivata-esordisce Napolitano - Ciascun paese ha il dovere di ricordare la propria storia, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo" ma "l'essenziale è non restare ostaggi né in italia né in Slovenia né in Croazia degli eventi laceranti del passato. Posta fine a ogni residua congiura del silenzio, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza, possiamo finalmente guardare avanti, costruire e fare progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'adriatico. Il sacrificio delle generazioni che ci precedono non è stato vano se oggi possiamo costruire un avvenire migliore per i nostri popoli e per l'Europa".
L'appartenza all'Europa come nuova frontiera per superare ferite antiche. Che non vanno dimenticate, ma non devono più dividere, né essere d'ostacolo. Riferendosi ai rapporti con la Slovenia e la Croazia, Napolitano ha preso atto di come "ci siano di fronte certe reazioni polemiche nei confronti anche di mie parole" pronunciate alcuni anni fa. Le incomprensioni sono state superate la scorsa estate con un incontro a Trieste e in occasione delle visita a Roma del presidente sloveno, Danilo Türk, "la prima che abbia avuto luogo dopo il riconoscimento dell'indipendenza di quel Paese amico". Oggi "ci auguriamo che presto l'Unione europea accoglierà anche Zagabria".
La presenza di minoranze nazionali nei nostri tre paesi rievoca vincoli storici culturali che si snodano attraverso secoli di civiltà", ha sottolineato ancora il capo dello Stato "il quadro di fondo è una nuova comunità di valori fra i tre paesi. Siamo, o stiamo per diventare, tutti cittadini europei". Ragione per cui è oggi "possiamo finalmente guardare avanti, costruire e far progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Atlantico", in un quadro di fondo che "è dunque una nuova comunità di valori tra i tre Paesi".
News di chiusura:arriverà il carica batterie unico per tutti i cellulari,entro fine anno,in Europa.
Egitto ed Italia,scontri istituzionali
Mubarak lascia fino ad un certo punto. Il rais ha lasciato i poteri al vice Sulemain.
"Ho passato il potere e le mie deleghe al vice presidente Omar Suleiman, secondo quanto prevede la Costituzione". E' questo quanto dovrebbe annunciare il presidente egiziano Hosni Mubarak nel suo discorso televisivo, secondo anticipazioni di 'al-Arabiya'. A proposito delle vittime degli scontri tra manifestanti e polizia delle scorse settimane in Egitto ha assicurato che "il loro sangue non è stato versato invano".
Mubarak, annuncerà la riforma di cinque articoli della costituzione egiziana e l'abolizione di un sesto articolo. Secondo quanto riporta 'al-Arabiya', nel corso di un video messaggio che sarà trasmesso dalla tv pubblica, Mubarak ha inoltre affermato di "non accettare i dettami che vengono dall'estero", ed ha chiesto scusa alle famiglie "delle vittime della repressione della polizia".
"Non mi candido alle prossime elezioni di settembre - dice Mubarak (forse adesso è a shalm er sheik)- Farò in modo che ci siano tutte le condizioni per tenere elezioni libere e trasparenti in Egitto".
"E' chiaro che siamo testimoni di una trasformazione chiesta dalla gente che è scesa in strada. Si sta facendo la storia e igiovani sono stati il cuore della protesta. Faremo di tutto per sostenere una transizione ordinata" dice Obama.
In Italia,ecco il continuo scontro tra Berlusconi e le istituzioni.premier spiega cosa intende per "golpe". Dice Berlusconi rivolgendosi a Ferrara che lo intervista: "Stavolta c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perchè abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato golpe morale. E' per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. E' un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile".
Berlusconi prosegue l'intervista delineando la trama di un complotto giudiziario: "Dalle cronache di questi giorni si capisce che i pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sè un'opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte", dice il premier. "Non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle 'vite degli altri' che si faceva nella Germania comunista".
Poi continua che "sono un peccatore anche io,ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per "andare oltre" me. "I padri costituenti avevano stabilito saggiamente che prima di procedere contro un parlamentare si dovesse essere certi, attraverso un voto della sua Camera di appartenenza, che si era liberi dal sospetto di accanimento o persecuzione politica", dice il premier.
Bersani indica al premier che sono parole eversive,Casini indica che è un irresponsabile,mentre il Premier indica ai politici dell'Udc di uscire da tutti governi e provincie governate insieme.
LA Stampa estera,si scatena.
Il Times indica "abuso di potere".
La volgarità - prosegue il quotidiano conservatore - è sempre stata una componente distintiva della sua avventura politica, ma un procedimento penale è un'aggiunta che oltrepassa l'ordinario squallore. Dovrebbe essere superfluo affermarlo, ma Berlusconi è distante dalla consapevolezza quanto lo è dal decoro, quindi ribadiremo l'ovvio: la sua condotta è incompatibile alla carica istituzionale che ricopre quindi dovrebbe dimettersi immediatamente". Per il Times, poi, l'incompatibilità di Berlusconi non deriva solo da questioni di affari interni, per i quali "gli amici dell'Italia dovrebbero restare in silenzio". "Berlusconi, oltre a degradare la politica nazionale, ha infatti ricoperto di vergogna la diplomazia". Segue un lungo elenco di 'gaffe' dall'Obama abbronzato a il gesto del mitragliatore alla giornalista russa che incalzava Putin con domande taglienti. "La tentazione di definire il primo ministro italiano come un buffone le cui azioni sono dettate da vanità e venalità è alta. Purtroppo la verità è peggiore".
"Sta per finire in galera?" titola senza mezzi termini l'Independent di Londra, in un'analisi dettagliata di tutti i nuovi capi di imputazione contro il premier. L'Independent chiede il parere di James Watson, docente di scienze politiche all'American University di Roma, che afferma: "E' chiaro a questo punto che Berlusconi non si libererà delle minacce legali. L'unico dubbio è se le combatterà da Roma o dall'esilio in Antigua".
Anche il quotidiano progressista britannico Guardian mette l'accento sulla minaccia di "guerra totale" pronunciata dagli alleati di Berlusconi all'indirizzo di giudici, media, opposizione, mentre il conservatore Telegraph riferisce anche dell'altra vicenda emersa di recente, i presunti rapporti a pagamento tra il primo ministro e Sara Tommasi, "che prima lo chiamava 'amore' e poi lo ha accusato di abuso di potere". Il Financial Times online, accanto all'articolo di cronaca, pubblica una mappa interattiva dal titolo "La politica e gli scandali di Berlusconi" dove si ripercorrono, dal 1994 ad oggi, le vicende del Cavaliere "perseguitato da una sequenza di casi giudiziari".
In Spagna la vicenda è tornata sui principali quotidiani. El Pais si sofferma sulla reazione del premier e titola "Berlusconi: 'i giudici sono uno schifo e infangano l'Italia'". In Francia, la notizia è ripresa da Le Figaro che si chiede "se il premier affronterà i giudici". Mentre per France Soir l'interrogativo è: "Berlusconi sarà presto giudicato?".
L'Economist, il settimanale globale che vende un milione e mezzo di copie in tutto il mondo, scrive: "Il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, è stato raramemente fuori dai problemi nei suoi 18 anni di carriera politica, ma le ultime accuse mosse contro di lui dagli inquirenti milanesi sembrano il problema peggiore che ha mai avuto fino a questo punto". In una corrispondenza da Roma, il settimanale nota che le 800 pagine di imputazioni descrivono Berlusconi come "uno che passa il tempo libero come se fosse uno dei più sordidi imperatori romani". L'Economist giudica "probabile" che il processo per il Rubygate si farà e richiama l'attenzione sul "linguaggio pericoloso" usato dal premier e dalla Lega Nord quando parlano di prepararsi a una "guerra totale".
Difficoltà per il 17 marzo,dove si vorrebbe festeggiare l'unità d'Italia,ma la Lega non è d'accordo,mentre le scuole saranno chiuse.
Per Fini "la ricreazione è finita,basta col circo mediatico".
Intanto,il decreto milleproroghe indica che " a decorrere dal primo luglio prossimo e fino al 31 dicembre 2013» sia istituito «per l'accesso alle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali e religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari ad un euro da versare all'entrata del bilancio dello Stato.
Ovviamente,il mondo dello spettacolo è contrario a questa situazione.
“I magistrati - tuona però Vietti in replica palese alle ultime esternazioni di Berlusconi - non hanno alcun progetto eversivo, i magistrati lottano contro l’eversione e spesso pagano un tributo di sangue, come nel caso di Vittorio Bachelet”.
E’ proprio la cerimonia per la commemorazione del 31esimo anniversario dell’omicidio del vicepresidente del Csm, ucciso nel 1980 dalle Br, il teatro nel quale si consuma la pagina odierna dello scontro tra governo e magistrati. E’ infatti nella sala conferenze di palazzo dei Marescialli che prima, in un messaggio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che del Csm è presidente, sottolinea la “necessità di una intransigente tutela della indipendenza della magistratura” e poi Vietti sostiene che “anche oggi la magistratura è al centro dell’attenzione ed è pervasa da un profondo malessere, oggetto com’è di quotidiani attacchi da parte di chi, per ruolo istituzionale, dovrebbe preoccuparsi di evitare la reciproca delegittimazione”.
Gli risponde Angelino Alfano, ministro della Giustizia: “Vittorio Bachelet - dice infatti ai cronisti il Guardasigilli lasciando anzitempo palazzo dei Marescialli - è un eroe della nostra Repubblica: ho sentito tante parole contro Berlusconi senza mai citarlo e poche contro coloro che hanno ucciso Bachelet”. Ma Vietti non ci sta e controreplica a stretto giro: “Io non ho risposto a nessuno: ho soltanto affermato che la magistratura non persegue finalità eversive. Non credo che Alfano mi abbia criticato, ma se così fosse gli manderò il testo scritto del mio intervento”.
Intanto,si ricordano le Foibe.
"La memoria sia coltivata-esordisce Napolitano - Ciascun paese ha il dovere di ricordare la propria storia, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo" ma "l'essenziale è non restare ostaggi né in italia né in Slovenia né in Croazia degli eventi laceranti del passato. Posta fine a ogni residua congiura del silenzio, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza, possiamo finalmente guardare avanti, costruire e fare progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'adriatico. Il sacrificio delle generazioni che ci precedono non è stato vano se oggi possiamo costruire un avvenire migliore per i nostri popoli e per l'Europa".
L'appartenza all'Europa come nuova frontiera per superare ferite antiche. Che non vanno dimenticate, ma non devono più dividere, né essere d'ostacolo. Riferendosi ai rapporti con la Slovenia e la Croazia, Napolitano ha preso atto di come "ci siano di fronte certe reazioni polemiche nei confronti anche di mie parole" pronunciate alcuni anni fa. Le incomprensioni sono state superate la scorsa estate con un incontro a Trieste e in occasione delle visita a Roma del presidente sloveno, Danilo Türk, "la prima che abbia avuto luogo dopo il riconoscimento dell'indipendenza di quel Paese amico". Oggi "ci auguriamo che presto l'Unione europea accoglierà anche Zagabria".
La presenza di minoranze nazionali nei nostri tre paesi rievoca vincoli storici culturali che si snodano attraverso secoli di civiltà", ha sottolineato ancora il capo dello Stato "il quadro di fondo è una nuova comunità di valori fra i tre paesi. Siamo, o stiamo per diventare, tutti cittadini europei". Ragione per cui è oggi "possiamo finalmente guardare avanti, costruire e far progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Atlantico", in un quadro di fondo che "è dunque una nuova comunità di valori tra i tre Paesi".
News di chiusura:arriverà il carica batterie unico per tutti i cellulari,entro fine anno,in Europa.
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