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giovedì 2 giugno 2011

Festa della repubblica

Oggi si ricorda la scelta della repubblica 65 anni fa.

Festa della Repubblica: tanti leader,qualche fischio a Berlusconi

80 delegazioni straniere partecipano alla parata dei Fori imperiali.GAffe di Berlusconi con il re Juan Carlos.Napolitano omaggia il milite ignoto e ricorda il ruolo degli Usa,durante la liberazione.

Roma- Oggi si è festeggiato il 65 ° anniversario della scelta della Repubblica,con il referendum del 1946.
Una festa speciale,con 80 delegazioni straniere a seguire una parata speciale nei Fori imperiali. Carabinieri,esercito,guardia di finanza,e altri funzionari dello stato,fanno il loro dovere ogni giorno.Con loro quadrupedi,velivoli,mascotte.
E'  più di un summit questa festa,nel 150 ° anniversario della nascita del paese unito.
"Il mondo ci apprezza. Dobbiamo essere orgogliosi,siamo risorti dopo il fascismo",ha detto il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano.


 (Jpeg)
Nelle delegazioni si vedono il presidente russo Medveded,Abu MAzen,l'israeliano Peres,il vicepresidente Usa Biden,il segretario delle nazioni unite Ban-ki moon.
Nonostante il carattere internazionale,un pizzico di itanialità c'è stata,con i fischi ed applaussi del presidente del consiglio,Silvio Berlusconi,davanti all'altare della PAtria;dopo le sue dichiarazioni "c'è stata una tenaglia mediatica contro il governo", ha deciso di cambiare tragitto.
NApolitano,applaudito come un eroe,ricorda il ruolo degli Usa in Italia,in quegli anni:"Se c'èra un paese della cui presenza non avremmo potuto fare a meno alle nostre celebrazioni era proprio il vostro-ha detto qualche giorno fa ad Obama-Gli usa sono legati sono assolutamente legati alla rinascita democratica dell'Italia dopo il fascismo,perchè ci sono rapporti storici di amicizia e di alleanza".
"Negli scenari complessi ed in costante trasformazione che caratterizzano il mondo sempre più interdipendente e globalizzato in cui viviamo, il nostro Paese svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, ma anche di fermo presidio dei valori fondamentali che sono alla base della sicurezza, dello sviluppo e della pace" continua Napolitano.

Festa della Repubblica 2 giugno 2011: le celebrazioni si aprono con il passaggio delle Frecce Tricolori e l'omaggio di Napolitano all'Altare del Milite Ignoto  (Jpeg)

Napolitano conclude :"
Ai militari italiani di ogni grado, specialita’ e categoria vanno il plauso incondizionato dei cittadini, la riconoscenza delle popolazioni presso le quali ogni giorno essi prestano la propria opera di protezione e di assistenza. Ad essi va egualmente il rispetto dei Paesi alleati che di tale opera hanno imparato ad apprezzare sul campo il valore e l’efficacia. Viva le Forze Armate italiane, viva l’Italia".
Piccolo strappo al protocollo per  Berlusconi che ha toccato il re di Spagna Juan Carlos. Lungo via dei Fori Imperiali stava per sfilare la banda dell'Arma dei carabinieri, quando il premier ha lasciato il suo posto accanto al presidente del Senato Renato Schifani, si è alzato e si è avvicinato alla testa coronata iberica toccandogli il braccio per dirgli qualcosa. Il re ha sfoderato un sorriso di circostanza e il Cavaliere è tornato al suo posto. Poco dopo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è sporto verso Berlusconi dicendogli qualcosa e muovendo il braccio come a mimare il movimento di toccare. A quel punto il premier si è alzato nuovamente avvicinandosi ancora una volta al re Juan Carlos, dicendogli qualcosa, ma senza toccarlo. Re e regine non si possono toccare, né si può stringere loro la mano a meno che non siano essi stessi a fare la prima mossa.

Su questa festa,c'è anche merchandising,con un kit,che servirà anche per preservare i tesori artistico-culturali del bel paese.
 Il passaggio delle Frecce Tricolori nel cielo di Roma (Roberto Monaldo / LaPresse)

Per concludere,ecco un messaggio di Schifani.
Il presidente del Senato chiede ai partiti di "abbassare i toni ed fare in modo che i problemi reali del paese,problemi sempre più stringenti,vengano affrontati in un clima di confronto e non in questo clima acido e velenoso al quale ormai si assiste da parecchio tempo".

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