Tra poteri ed pulizia
Siamo alle solite.
Napolitano parlare di onorare i magistrati,e Silvio contrattacca.
"Porterei i rifiuti in procura a Napoli",ha detto Bell'esempio di leader. Definite anche "malattie della democrazia",forse la malattia è la corruzzione e i privilegi dei politici.
. "Oggi ci troviamo di fronte a un sistema che non garantisce i cittadini, che non sono sicuri di avere un giudicie imparziale perchè questo dipende dai pm che ne determinano carriera e stipendio. E questo perché tra loro si è concentrato il partito dei magistrati, chiamato Magistratura democratica. Serve una separazione delle carriere, solo così avremo un processo giusto" attacca Berlusconi. Che torna a prendersela con la Consulta: "In Parlamento avevamo approvato una legge di civiltà in base alla quale se una persona è assolta, non può essere richiamata nel girone dei processi, come invece accade in Italia perché i pm vogliono portare avanti il loro teorema accusatorio, oppure per antipatia o per pregiudizio. Così un poveraccio ha la vita rovinata. Ai pm non piaceva questa legge e l'hanno portata alla Consulta, che è un organo politico e non più di garanzia ed è stata abrogata. Non si può andare avanti così".
Da uno che dice di una guerra civile,sembra un eccesso parlare con questi toni .
Vuole più poteri per il presidente del Consiglio,meno per il colle. Accusa Fini di aver voluto rovesciare il governo,ma che non c'è l'ha fatta.
Poi parla della Sinistra. I leader della sinistra, dice, sono "sempre incazzati" come effetto del vedere la propria faccia riflessa allo specchio del bagno la mattina. Passando poi direttamente alle offese, il presidente del Consiglio puntualizza che in realtà gli esponenti dell'opposizione "non è che si lavino molto": essendo "costretti a venire in Parlamento devono andare in bagno e sono costretti a farsi la barba, ma non è che si lavino molto...".
Fini, in tutta risposta, ribadisce che "nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti ed ai controlli previsti dalla legge". "In Italia - aggiunge - nessuna carica può fare tutto senza rispondere del proprio operato ad altri. E' il risultato dei 'pesi e contrappesi' previsti dalla Costituzione. Se una sola istituzione può fare tutto senza rispondere ad altri, sarebbe una situazione di squilibrio e non avremmo una rigida ripartizione dei poteri". "Le leggi - puntualizza Fini - le fa evidentemente il Parlamento. Ma non può farle solo in ragione della maggioranza che c'è in quel momento. La legge deve rispettare la Costituzione; per questo c'è nell'ordinamento la Corte costituzionale, il supremo organo che valuta la conformità delle leggi alla Costituzione".
LA politica sembra spaesata,tra polemiche istituzionali,satire malvolute,parole spese al vento.
L'Agcom dice che si deve limitare la presenza del premier ai telegiornali,ma si sa,il regno di Mediaset è li.
Polemiche,dati reali preoccupanti.Al Tg1 ecco la multa di 100 000 euro.
La lotta all'evasione fiscale sta dando frutti,la pressione fiscale non si parla. E' al 40 % da almeno venti anni,e la crescita si vede poco.
Mi chiedo perchè siamo conciati così.
Spero che il governo,oltre a parole dure,faccia riforme giuste per il paese.
Meno parole,più fatti.
LA politica non deve offendere nessuno,ognuno deve mettere la sua pietra per migliorare il paese.Sinistra e Destra devono avere un atteggiamento più consono,per riprendere la fiducia dei cittadini italiani.
Per vincere le elezioni,serve un programma,non una caccia all'uomo.
Siamo alle solite.
Napolitano parlare di onorare i magistrati,e Silvio contrattacca.
"Porterei i rifiuti in procura a Napoli",ha detto Bell'esempio di leader. Definite anche "malattie della democrazia",forse la malattia è la corruzzione e i privilegi dei politici.
. "Oggi ci troviamo di fronte a un sistema che non garantisce i cittadini, che non sono sicuri di avere un giudicie imparziale perchè questo dipende dai pm che ne determinano carriera e stipendio. E questo perché tra loro si è concentrato il partito dei magistrati, chiamato Magistratura democratica. Serve una separazione delle carriere, solo così avremo un processo giusto" attacca Berlusconi. Che torna a prendersela con la Consulta: "In Parlamento avevamo approvato una legge di civiltà in base alla quale se una persona è assolta, non può essere richiamata nel girone dei processi, come invece accade in Italia perché i pm vogliono portare avanti il loro teorema accusatorio, oppure per antipatia o per pregiudizio. Così un poveraccio ha la vita rovinata. Ai pm non piaceva questa legge e l'hanno portata alla Consulta, che è un organo politico e non più di garanzia ed è stata abrogata. Non si può andare avanti così".
Da uno che dice di una guerra civile,sembra un eccesso parlare con questi toni .
Vuole più poteri per il presidente del Consiglio,meno per il colle. Accusa Fini di aver voluto rovesciare il governo,ma che non c'è l'ha fatta.
Poi parla della Sinistra. I leader della sinistra, dice, sono "sempre incazzati" come effetto del vedere la propria faccia riflessa allo specchio del bagno la mattina. Passando poi direttamente alle offese, il presidente del Consiglio puntualizza che in realtà gli esponenti dell'opposizione "non è che si lavino molto": essendo "costretti a venire in Parlamento devono andare in bagno e sono costretti a farsi la barba, ma non è che si lavino molto...".
Fini, in tutta risposta, ribadisce che "nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti ed ai controlli previsti dalla legge". "In Italia - aggiunge - nessuna carica può fare tutto senza rispondere del proprio operato ad altri. E' il risultato dei 'pesi e contrappesi' previsti dalla Costituzione. Se una sola istituzione può fare tutto senza rispondere ad altri, sarebbe una situazione di squilibrio e non avremmo una rigida ripartizione dei poteri". "Le leggi - puntualizza Fini - le fa evidentemente il Parlamento. Ma non può farle solo in ragione della maggioranza che c'è in quel momento. La legge deve rispettare la Costituzione; per questo c'è nell'ordinamento la Corte costituzionale, il supremo organo che valuta la conformità delle leggi alla Costituzione".
LA politica sembra spaesata,tra polemiche istituzionali,satire malvolute,parole spese al vento.
L'Agcom dice che si deve limitare la presenza del premier ai telegiornali,ma si sa,il regno di Mediaset è li.
Polemiche,dati reali preoccupanti.Al Tg1 ecco la multa di 100 000 euro.
La lotta all'evasione fiscale sta dando frutti,la pressione fiscale non si parla. E' al 40 % da almeno venti anni,e la crescita si vede poco.
Mi chiedo perchè siamo conciati così.
Spero che il governo,oltre a parole dure,faccia riforme giuste per il paese.
Meno parole,più fatti.
LA politica non deve offendere nessuno,ognuno deve mettere la sua pietra per migliorare il paese.Sinistra e Destra devono avere un atteggiamento più consono,per riprendere la fiducia dei cittadini italiani.
Per vincere le elezioni,serve un programma,non una caccia all'uomo.
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