Editoriale 1-2-11
Tra crisi orientali ed lettere presidenziali
In questi di giorni di rivolte,siamo più a visione ampia,vista l'effetto domino che sta succedendo in Africa occidentale. Dalla Mauritiana,Egitto,Algeria,Tunisia,fino alla Yemen. Una rivolta contro i potenti dittatori od politici che non guardano il loro popolo,si può dire. In Libano è arrivato un nuovo governo,mentre in Egitto la situazione è diversa. L'Egitto è uno degli stati che riconosce la Palestina,ed gli Usa,oltre a ricordare a Mubarak di rispettare i diritti dei cittadini,vuole resistere,nonostante il popolo sia andato contro i palazzi del potere a protestare delle condizioni di vita. C'è il coprifuoco e l'esercito,a ricordare presagi non belli.
Mubarak ha promesso un nuovo governo,ma ci sono molti che vogliono che se ne vadi lui.
In Yemen,c'è stato una manifestazione contro il presidente Saleh,contro la povertà,il 27 gennaio.
In Mauritiana,un imprenditore si è dato fuoco per protestare contro i maltrattamenti del governo verso la sua tribu;In Siria,il regime ha oscurato l'accesso di Facebook sui cellulari. In Giordania il 15 gennaio il "giorno della rabbia" con migliaia di giordani in piazza in tutto il paese.
L'antropologa tunisina Lilia Zaoulai,indica che " il popolo non vuole il figlio di Mubarak,ed il padre non si presenterà alle elezioni possibili. Il corano,l'Islam promettono un'altra vita a chi ha sofferto ingiustizie. Il fatalismo,il senso di non poter andare contro la volontà di Dio hanno mantenuto gli egiziani in un'illusoria pace sociale."
Sembra che tutto sia partito dai giovani della rete,ma può essere un'arma da doppio taglio.
Il generale Omar Suleiman, numero uno dei potenti servizi segreti egiziani dall'inizio degli anni Novanta, è l'uomo che potrebbe prendere le redini del potere in Egitto. Nel mezzo della crisi e delle proteste contro Hosni Mubarak, la notizia della sua nomina alla vice-presidenza significa che, in caso di necessità, sarà lui a sostituire il raìs.
Se a Suez i manifestanti che sfidano il coprifuoco hanno festeggiato in piazza, poco dopo al Cairo è esplosa la protesta contro il capo dei servizi esterni egiziani. A differenza dei precedenti responsabili dei servizi segreti, Suleiman è noto sulla scena politica internazionale per il suo impegno, sin dal 2000, dopo lo scoppio della Seconda Intifada, nella difficile mediazione tra le fazioni palestinesi e tra i gruppi palestinesi e Israele. Con il suo impegno si è conquistato la stima di diplomatici europei, israeliani e statunitensi.
Arrivato ai vertici all'inizio degli anni '90, Suleiman deve gran parte della sua notorietà al ruolo di mediazione svolto all'indomani della seconda Intifada. In questo ruolo ha conquistato il rispetto della comunità internazionale, Israele e Usa in testa. In uno dei dispacci pubblicati da Wikileaks e provenienti dall'ambasciata Usa del Cairo, datato 2007, l'allora ambasciatore americano Francis J. Ricciardone ragionando sul dopo-Mubarak profetizzava che Suleiman poteva essere nominato vicepresidente: "Un presunto suo amico ci ha detto che detesta l'ipotesi di una presidenza a Gamal, e che è anche personalmente irritato da Mubarak, che gli ha promesso anni fa di nominarlo vicepresidente". Ma non lo aveva poi fatto, fino ad oggi. "In ogni caso, chiunque sia il successore di Mubarak - scriveva ancora Ricciardone - "la sua priorità sarà costruire un supporto popolare. Ci si aspetta quindi che il neo-presidente adotterà toni anti-americani in pubblico, nello sforzo di dimostrare la sua buona fede nazionalista agli egiziani e potrebbe porgere un ramoscello d'olivo ai Fratelli Musulmani".
El baradei è osannato dalle piazze,i partiti dell'opposizione rientrati. LA fine di Mubarak sembra vicina,anche se Netyanau ,è preoccupato per la sicurezza della zona. L'esercito egiziano,sembra appoggiare la rivolta del popolo ed El Baradei dice:"Siamo qui per farla finita con questo regime. Non ci fermeremo". Il paese è in difficoltà,con treni,mercati chiusi ,negozi chiusi ed italiani in fuga dalle zone calde. Intanto c'è anche lo sciopero generale.
Il direttore del dipartimento mediorientale della Columbia,Rashid Khalidi,commenta:"Internet e tv hanno avuto un ruolo.Ma la gente non sopporta i dittatori. Il peso dei fratelli mussulmani è stato ingigantito dalla propaganda del regime egiziano,che si è presentato all'Occidente,come l'unico baluardo contro l'estremismo islamico. Ma prima gli islamisti di al Nahda,in Tunisia,ed ora i fratelli,in Egitto,non sono i protagonisti di questa protesta.Adesso gli Usa hanno mollato il Rais(la sua famiglia è scappata a Londra),finisce l'era del Muro d'Arabia."
PAssiamo alle faccende italiane.
Nel giorno dell'anno giudiziario,il vicepresidente del Csm ha ricordato che a giudici ed alle loro funzioni si deve rispetto,talora troppo trascurato. Il primo presidente della corte di Cassazione,Ernesto Lupo,indica che "l'ineficienza del sistema di giustizia non dipende dall'assetto ordinamentale e dall'equilibrio dei poteri delineato dalla costituzione".
"L'imperatore è nudo" s'intitola un commento sulla vicenda Berlusconi nella pagina degli editoriali di qualche giorno fadel Financial Times. Il columnist Matthew Engel parte dalla constatazione che, mentre alcuni ritengono che la politica sia noiosa, nessuno ha fatto di più del premier italiano per smentire tale impressione. "Il mondo intero assiste a bocca aperta a ogni nuova rivelazione del suo scioccante stile di vita", nota l'editorialista, "e diventa sempre più difficile trovare precedenti di questo genere".
Ma forse, aggiunge Engel, la storia di Roma antica fornisce qualche parallelo. Studiando il sito www.roman-colosseum.info, che elenca tutti gli imperatori romani e ne riassume succintamente la biografia, e leggendo il capolavoro dello storico Edward Gibbon, "Declino e caduta dell'Impero Romano", il giornalista inglese crede di essere riuscito a individuare due analogie con Berlusconi. Una è il regno di Eliogabalo (218-222 dopo Cristo): "Lussuria effeminata, cori di damigelle siriane, i più scabrosi piaceri, sperperi capricciosi, lunghi treni di concubine". Commenta il quotidiano della City: "Accidenti, è come il bunga-bunga!", per poi riferire come va a finire il (breve) regno dell'imperatore: "Fu assassinato dalla sua guardia pretoriana e gettato nel Tevere".
L'altro "contendente" per il titolo di Berlusconi dell'era romana è l'imperatore Carinus (283-285), "che divorziò da nove mogli,
e secondo alcune versioni ne assassinò anche alcune, trovando pure il tempo, come racconta Gibbon, per 'appetiti sregolati', e per riempire il suo palazzo con cantanti, danzatrici, prostitute e tutti i possibili esemplari di vizio e follia".
Ma parliamo della lettera di Silvio. Ha cercato la collaborazione con l'opposizione per un piano bipartisan ed un economia più libera,oltre alla riforma del 41 bis.Berlusconi propone una modifica costituzionale per togliere vincoli all'impresa privata eliminando la frase "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale".
Poi ha proposto una defiscalizzazione del sud,mentre Alfano ha ribadito che l'azione del governo rispetta i valori dei cattolici. LA risposta è arrivata dalla voce del cardinale Martins,dicendo che i cattolici non dimenticano il caso Ruby.
Le risposte del'opposizione sono state da tempo scaduto,inganni. Il premier ha risposto che sono degli irresponsabili ed ha contrattaccato con il processo breve,e si vedrà cosa succederà.
Lo scontro tra opposizioni,Fli,Pd,IDv preoccupa il capo dello stato,mentre Maroni indica un iter:o elezioni o federalismo.
Intanto che la disoccupazione giovanile e l'evasione fiscale è aumentata del 46 %,ecco un colpo basso contro la Boccasini ,che "il giornale" ha ricordato un suo dossier del 1982,sorpresa in atteggiamenti amorosi con un giornalista di lotta continua. Perquisita la casa de "Il giornale" ed indagato il consigliere Csm MAtteo Brigandi.
Secondo il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti "per l'ennesima volta la casta dei magistrati mostra il suo volto violento e illiberale". Sallusti ha aggiunto che "la perquisizione nell'abitazione privata della collega Anna Maria Greco, autrice dell'articolo che conteneva sentenze pubbliche del Csm, non solo è un atto intimidatorio ma una vera e propria aggressione alla persona e alla libertà di stampa. Stupisce che soltanto le notizie non gradite ai magistrati inneschino una simile repressione quando i magistrati stessi diffondono a giornalisti amici e complici atti giudiziari coperti da segreto al solo scopo di infangare politici non graditi".
La giornalista Anna Maria Greco il 30 gennaio aveva scritto un altro articolo in cui si dava conto dei risarcimenti ai cittadini vittime di ingiusta detenzione o di errori giudiziari negli ultimi 10 anni e si sottolineava come nello stesso periodo le sanzioni per le toghe fossero state solo una decina: "il Csm - scriveva la giornalista - fa da scudo alla Casta".
Intanto,niente menzione esplicita nel documento sulle persecuzioni reilgiose.
Oggi è stata scritta una pagina non bella dal Consiglio Ue", ha dichiarato Frattini al termine della riunione dei ministri degli esteri della Ue. "L'Europa ha dimostrato ancora una volta che questo laicismo esasperato è certamente dannoso per la sua stessa credibilità". Parole che ricalcano quelle pronunciate ieri da Rino Fisichella, ministro vaticano "per la promozione della nuova evangelizzazione", secondo cui "Ormai si è convinti, con lady Ashton, che il nome 'cristianò non possa entrare in una risoluzione. Del resto 'nomen, omen': sempre di cenere si tratta", ha dichiarato l'alto prelato con un gioco di parole tra il nome Ashton e la parola "ash", che in inglese significa "cenere".Fratttini,poi ha ritirato la menzione.
Per ultimo,ecco i certificati online. Ma Purtroppo,medici ed ospedali sono in ritardo il più delle volte,ma non verranno multati se ci sono problemi tecnici. Brunetta ne pensa tutte.
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