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martedì 15 marzo 2011

Reazioni europee

Reazioni europee
Dall'inizio dei problemi della centrale nucleare di Fukushima e di alcune nubi che starebbero percorrendo l'Oceano,le reazioni europee sono state di allerta. A parte quella italiana,si sa ,noi ci complichiamo la vita.
Che geni.
La Germania congelerà i 7 reattori del 1980,mentre la Francia sta controllando uno ad uno le centrali.
Il Belgio, in realtà, è favorevole alla proposta di stress test sulle centrali nucleari. A precisarlo è stata la ministra dell'Interno, Annemie Turtelboom, uscendo dalla riunione convocata dal Commissario europeo per l'energia, Gunther Oettinger. La ministra ha sottolineato l'importanza di «un coordinamento europeo» per definire la natura dei test sulle centrali. Turtelboom, dopo aver ricordato che quanto successo in Giappone è «avvenuto a causa di uno Tsunami», ha anche affermato «che tutto il mondo deve riflettere su come garantire maggiormente la sicurezza delle nostre centrali» e «imparare la lezione di quanto è successo». In ogni caso ha ricordato che «il rischio zero non esiste».
Sullo sviluppo del programma nucleare in Italia alla luce di quanto successo in Giappone, è intervenuto l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti. «Certo che continuiamo a essere impegnati nei confronti del nucleare italiano - ha detto -. Come Paese, come industria, dobbiamo sviluppare tutte le tecnologie e non possiamo fare a meno del nucleare. Confermo quindi che restiamo impegnati nel rilancio del nucleare in Italia».

Nel territorio dell'Unione europea sono attivi 153 reattori, di cui 58 in Francia. Dopo quanto successo alla centrale giapponese di Fukushima, Parigi ha deciso di controllare «tutte le centrali» nucleari del Paese, «una a una». Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, Nathalie Kosciusko-Morizet. «Una riunione di crisi su questo tema avrà luogo appena possibile, il primo ministro me l'ha confermato» ha spiegato la Kosciusko-Morizet, ai microfoni della radio Rmc Info. La Francia, ha confermato davanti all'Assemblea nazionale il premier Francois Fillon, non eluderà «nessuna delle domande sollevate» dalla catastrofe in Giappone.
 In Russia il primo ministro Vladimir Putin ha ordinato che venga eseguito uno studio sul settore nucleare del paese per verificare se esistono le condizioni perchè si possa verificare sul suolo della Federazione russa quanto avvenuto in Giappone.
Per Pier Luigi Bersani il piano dell'esecutivo sul nucleare è «totalmente sbagliato». «Al governo di fronte al dramma giapponese, diciamo: "Fermatevi e riflettete"» afferma il leader del Pd, ribadendo il sostegno dei democratici al referendum sul nucleare. Di segno opposto sono le parole del ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, secondo il quale «è inimmaginabile tornare indietro su un percorso già attivato», visto che «tutti i paesi europei hanno centrali il 19% dell'energia che consumiamo in Italia è prodotta dal nucleare». Sulla questione è tornata anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, specificando che «il governo non è né cieco né sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokyo, ed è evidente che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all'esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo». Parole inutili secondo i Verdi, visto che il governo procede spedito in direzione opposta: «Dovrebbe dimettersi- dice il verde Bonelli - visto che la sua posizione non è quella del governo, che continua in un irresponsabile furore ideologico e non vuole fermarsi nemmeno dinanzi ad una catastrofe atomica di proporzioni enormi». Intanto, in Commissione Attività produttive e Ambiente, è slittato l'esame del decreto legislativo che definisce i criteri per l'avvio di centrali nucleari in Italia. Il Pd ha lamentato l'assenza del governo, parlando di «ennesima prova di dilettantismo e inadeguatezza».

Dubbi sul ritorno dell'Italia al nucleare vengono espressi in queste ore anche da diversi amministratori, fra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Qualcosa non funziona e questa grande sicurezza forse non c'è» ha detto il primo cittadino della Capitale. Più netto il no del presidente del Veneto Luca Zaia: «Dico ai comitati che non perdano tempo a protestare» ha spiegato il governatore. E in un video-lettera su Youtube il leader di Sel e governatore pugliese Nichi Vendola invita i cittadini a interrogarsi sui rischi del nucleare e il governo a tirare il freno a mano «nella corsa verso le centrali atomiche», che definisce una scelta «pericolosa e violenta».
LAsciamo stare per favore il nucleare,lasciamo qualcosa alle generazioni future.



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